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Teleferica militare della val Dogna (UD)

Dopo la realizzazione della strada carrabile nei due anni precedenti (1914-1915) ,
ci si rese conto della difficolta’ di approvvigionamento nei periodi invernali
che in quegli anni erano caratterizzati da abbondanti nevicate.

Il materiale bellico e gli approvvigionamenti confluivano in treno fino alla stazione di Chiusaforte
e da qui, trasportati con i camion fino a Chiout transitando da Dogna
e percorrendo la strada carrabile che allora era stretta
( solo due metri e con pendenze elevate)

 
Si ritenne allora di trovare un’alternativa costruendo una teleferica che portasse il materiale bellico e gli approvvigionamenti direttamente da Chiusaforte fino a Chiout
   


 

Mappa della teleferica

 

Il progetto venne sviluppato agli inizi del 1916. 
L' obiettivo era quello di rifornire velocemente le postazioni sulle cime a nord di Dogna e contemporaneamente anche quello di čuc Barete (Cuel de la Bareta )

Prevedeva:
• Partenza il piu’ vicino alla stazione di Chiusaforte
• Stazione intermedia sul čuc Barete
• La stazione di arrivo a Chiout
• Da Chiout un’altra piccola teleferica portava il materiale a sella Bieliga e forcella Cuel Tarond per rifornire Monte Schenone
• Da Chiout con i camion si rifornivano le postazioni sui Due Pizzi, Jôf Miegegnot, Montasio e le altre postazioni.

Come si sa da documentazione del Genio Militare il 01 settembre 1916 venne dato l’appalto all’impresa Badoni di Lecco
che si impegnava a consegnare l'impianto funzionante entro 60 giorni dalla data di convenzione.
 

Stazione di partenza

La stazione di partenza era stata costruita a nord di Chiusaforte di fronte a Cadromazzo distante circa 2 km dalla stazione ferroviaria (coordinate GPS  46°25'15.91"N   13°19'5.37"E  )

Alcuni  resti delle fondazioni erano presenti ai bordi della strada statale, immortalate nelle  foto seguenti, fino a che,  i lavori della costruzione della nuova galleria li ha definitivamente spazzati via.

estate 2014

Ora i resti non sono piu’ identificabili
 


 


foto gennaio 2001


estate 2010


estate 2010

 

Stazione Intermedia

La teleferica saliva fino al čuc Barete ( i militari sabaudi lo chiamavano Colle della Bareta ) ove venne costruita la Stazione intermedia di rilancio verso Chiout

Ancora oggi, immersi nella fitta boscaglia ( Coordinate GPS 46°26'2.27"N 13°20'19.08"E) sono visibili i resti della imponente costruzione

 

 



 

(foto gentilmente concesse da Andrea Dia – TS)

Stazione terminale

La teleferica aveva termine a Chiout  
(
Coordinate GPS  46°27'2.33"N    13°22'9.28"E )  

Da qui ripartiva un'altra piccola teleferica
che raggiungeva passo Bieliga

 

La teleferica era del tipo sistema continuo a tre funi in due tratti,collegati tra loro dalla stazione intermedia di deviazione e servizio collocata a čuc Barete  
(
Cuel de la Bareta )
(1522mt).

Vista l’asperità del terreno esistevano dei cavalletti di sostegno

 


Caratteristiche tecniche

La lunghezza del primo tratto Cadramazzo - era di circa 3 Km con pendenza del 60 % e portava ad una quota di 1522mt con un dislivello di 1030mt

Il secondo tratto da čuc Barete a Chiout era di circa 3,3Km con una pendenza del 30% che da quota 1522mt  , con un dislivelli di 600 mt, si abassava a quota 838mt

C’erano tre funi: Una portante e due traente/discendente

Il diametro della fune portante era di 27,2mm mentre quelle di traino erano di 14mm

Ogni vagonetto poteva portare un carico utile di  350Kg

Le corde di traino erano azionat da un motore elettrico trifase di circa 60-70 Cv e da un motore Diesel di riserva di circa 60 Cv.

L'agganciamento dei vagonetti alla traente era ottenuto mediante un apparecchio automatico brevettato " ANTONIO BADONI & C BELLANI BENAZZOLI SOCIETA' ANONIMA MILANO
 

   
 

Problemi costruttivi

A lavori iniziati ci si imbatte’ in grandi ostacoli dovuti sia alla morfologia delle montagne  che a forti nevicate che in quell’anno furono particolarmente intense.

Inoltre la costruzione della mulattiera  per portare i materiali di costruzione sul  čuc Barete si presento’  particolarmente ardua . Chi ha percorso questo sentiero ( sentiero Cai619) puo’ ben testimoniarne l’asprezza. Immaginatevi chi portava i carichi fin lassu’.

Ci si rese subito conto che era impossibile rispettare la tempistica di 60gg e pertanto il termine della consegna fu portato a 200gg

A meta’ maggio 1917  si completo’  il primo tratto  Cadromazzo- čuc Barete mentre per finire il tutto si dovette aspettare  la fine di Giugno.

Ancora prima della messa in funzione, durante i collaudi della teleferica si notarono molti malfunzionamenti che diedero luogo a gravi incidenti.

17 maggio 1917:
Un cannone di 300kg si sgancio’ e ridiscendendo a folle velocita’ si scontro’ con il vagone successivo precipitando nel rio sottostante. La corda di traino si spezzo’ .

19 luglio 1917:
Un vagonetto carico di filo spinato (200Kg.) ebbe la stessa sorte per lo stesso

24 luglio 1917:
Un vagone carico di 4 sacchi di pane (circa 200kg.) si sganciò e retrocedendo verso la stazione di partenza andò ad urtare un vagonetto con varie taniche di benzina innescando così l'incendio che distrusse completamente la stazione di partenza.

 

 

Si capi’ che la pendenza era troppo elevata e che il sistema di agganciamento era inadeguato su quel tipo di tratta.

La ditta costruttrice venne invitata a trovare uno nuovo punto di partenza che permettesse di avere una minore pendenza.

Ma la ritirata di Caporetto impedi’ questa modifica.

 

   
CURIOSITA'

Il Re Vittorio Emanuele nel 1917  e’ salito sul
čuc Barete ma non e’ documentato  se e’ salito con la teleferica o a dorso di mulo.

Se lo ha fatto con la teleferica ha corso un bel rischio.