IL FORTE HENSEL DI MALBORGHETTO

 
Una delle piazzeforti più importanti del sistema difensivo austro-ungarico era il Forte Hensel, una struttura edificata nel 1809 sul promontorio dello Tschalawài/Stabet , nei pressi dell'abitato di Malborghetto in Val Canale .

La costruzione venne progettata dal capitano del Genio Friedrich Hensel in piena età napoleonica mentre le truppe francesi risalivano le valli friulane verso il confine settentrionale.

Il 15 maggio dello stesso anno i due eserciti si scontrarono ed il Forte venne occupato dai soldati transalpini per due anni.

Cessato il pericolo napoleonico, la struttura venne ripristinata a metà del XIX secolo e successivamente nel 1884 quando il nuovo Regno d'Italia ebbe nuove mire espansionistiche e nuova attenzione al confine di Potebba/Pontafel.

L'edificio fu restaurato, modernizzato e trasformato in una importante fortezza in grado di ospitare 18 bocche di fuoco per una difesa a 360 gradi. Fu battezzata Hensel in onore del suo fondatore, morto proprio in sua difesa nel maggio del 1809. Con lo scoppio della Grande Guerra vide la presenza di 21 ufficiali e 567 militari.

La strada che oggi gli passa sotto in galleria, allora lo circondava costeggiando il fiume Fella.

 

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Vista del forte nel 1914 posto sul un promontorio a nord di Malborghetto .

 

Bibliografia
Pianta tratta dal forum Bunkrologicky.zapisnik.cz
Testo ricostruito e migliorato da:  fortificazioni.net

 

Foto di Guglielmo Esposito:

Blocco A
Blocco B
Scala di collegamento tra i blocchi

 

 

ARMAMENTO PRINCIPALE BLOCCO B

Quattro cannoni da 120 mm M. 80 in affusti con feritoie ad apertura minima e 4 pezzi dello stesso tipo in una batteria corazzata su due cupole girevoli binate in ghisa. Portata km. 6,8. All'inizio della prima guerra mondiale l'armamento rimase invariato.

 

 

 

 

proietto dirompente in ghisa M1861 con spoletta a percussione M1901 per obice e cannone austriaco in bronzo compresso da 12cm M1861 

ARMAMENTO PRINCIPALE BLOCCO A

Due cannoni M.1861 da 120 ( primo pezzo austriaco a retrocarica ). Due cannoni leggeri M.1859 da 150 ad avancarica. Due mortai da 170 piazzati sul cortile fra il bastione circolare e la caserma difensiva. All'inizio della prima guerra mondiale l'armamento era composto da: due obici corazzati M. 5 da 100 mm. in cupole corazzate M.80 ( gittata massima con granate km. 6,1, con shrapnel km, 5,5 ). Quattro cannoni M.4 da 90 con affusti in casematte ( gittata massima con granate km. 6,45, con shrapnel km. 4,77 ) all'interno del bastione.


cupola girevole in bronzo

ARMAMANTO Secondario

A mezza altezza tra il blocco A e B c'era inoltre una batteria allo scoperto per 2 cannoni mobili da campagna M. 1863 da 100 mm. ( avancarica rigata ) per casi di emergenza. Anche altri cannoni posti nei due blocchi erano sistemati in modo che potevano operare anche sui fianchi, in caso di aggiramento attraverso la val Dogna e la Saisera. All'inizio delle ostilità la difesa da attacchi a distanza ravvicinata disponeva di sette mitragliatrici Schwarzlose M.7 per proiettili Mannlicher M.93 da 8 mm.

 

 

 

 
mitragliatrice Schwarzlose M.7

Immagine del Blocco B prima e dopo i bombardamenti italiani


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Cenni storici:

L’opera fu costruita dove già l’Austria aveva apprestato delle opere di difesa nel 1806.
Fu chiamato con il nome del capitano che cadde in combattimento per difendere il fortilizio nel 1809. Il forte era il cardine della seconda linea di difesa austriaca dell’alta Val Fella.

Il 12 giugno 1915 le artiglierie pesanti italiane presso l’abitato di Dogna cominciarono a sparare sul forte ( obici da 305 e 210 mm. ).

Il primo tiro fu sparato da Cadorna, il secondo da Porro ed il terzo da un maestro di tiro che centrò una delle cupole. Furono infatti smantellate le opere corazzate e delle cupole, ma il forte rimase imprendibile.

Se fino agli ultimi di giugno l’obiettivo principale delle operazioni italiane era il blocco B, che subì gravi danni, compreso il locale macchine con la batteria di accumulatori, dal primo luglio l’attenzione fu rivolta al bastione circolare col blocco A e i suoi posti di vedetta.

Fino al 4 agosto furono sparati più di 4000 colpi del calibro 210. Comandante dell’opera era il Capitano Karl Ebner ( il sottotenente Hans Kuhn era il comandante della batteria degli obici corazzati; il sottotenente Benda comandante del blocco B ) sino al 30 agosto 1915 e poi il Colonnello Marckhgott ( già comandante del blocco A ).

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Il Blocco B ai nostri giorni

 


Danni subiti dal forte

Lo stesso comandante Capitano Ebner trovò la morte nel forte assieme a diciassette artiglieri, quando un proietto da 280 mm. attraversò tutti i piani di una torre corazzata per scoppiare in quello più in basso.

A differenza delle fortificazioni della zona di Predil, il forte Hensel, nonostante la ridotta potenzialità dei suoi mezzi ormai antiquati e la progressiva distruzione in atto, resistette fino al 19 marzo 1916.

Poi l’ultimo obice e l’ultimo cannone vennero tolti e fu abbandonato. E’ da notare, che vista la posizione strategica dell’opera, dopo il 1930 furono approntati dei lavori del Vallo Alpino e ricavate alcune postazioni, sia nelle vicinanze che nell’opera stessa (tre fori per cannone sono stati ricavati nell’angolo rotondo ad est della facciata del blocco B ).

Altre postazioni sono camuffate con protezioni abbattibili comandate dall’interno e si possono vedere lungo la stradina d’accesso. Attualmente un’ordinanza del sindaco di Malborghetto-Valbruna in data 09-05-1995, ne impedisce la visita.

 

Notizie sull'opera:         

L’opera costruita in due parti ( blocco A con una copertura di cm. 21 a prova di bomba e il blocco B con la torretta a prova di bomba formata dalla volta più uno strato di conglomerato cementizio coperto a sua volta da circa 1 m. di terra ed il resto a prova di granata ), lo spessore delle murature interne era di 1-1.2 m. Le volte erano in mattoni con intonaco.

E’ congiunta da un camminamento a gradinata coperto ( a prova di granata ) e munito di feritoie. A più di metà strada di quest’ultimo, esisteva un bastione circolare ( a prova di granata ). All’esterno era difesa da un fossato in roccia, da profondi reticolati e varie opere insidiose.

La facciata del blocco B rivolta verso la strada principale, era caratterizzata da molte feritoie per fucileria ( alcune di queste feritoie sono state considerate superflue e chiuse in un secondo tempo ). Nel blocco B c’erano gli alloggiamenti e all’ingresso il posto di guardia. Salendo per il camminamento, si incontrava dapprima sulla destra il locale macchine della centrale elettrica con batteria d’accumulatori e più avanti la stazione dei piccioni viaggiatori.                   

 
 

Dalla parte opposta della facciata del blocco B esiste una caponiera a protezione del fossato collegata tramite galleria al blocco e sempre tramite una galleria in salita di circa 50 m. di lunghezza ad un’altra caponiera in posizione intermedia tra la prima e la punta estrema del blocco A. Il fossato infatti, proteggeva la parte ovest dell’opera da eventuali attacchi delle fanterie.

In seguito all'introduzione di proiettili dirompenti ed alla elevata gittata dei cannoni, nonché al fatto che il confine del 1866 correva, ad una distanza di km.3,5, parallelo alla Val Canale sulle alture M.Brida m. 1840, Marcilla m. 1733, Due Pizzi m.2046, M.Piper m. 2066, Jof di Montasio m.2089, si rese necessario il rafforzamento delle coperture del forte, in parte con un rivestimento di calcestruzzo e in parte con l'inserimento di quadroni di pietra. Malgrado ciò, all’inizio del conflitto, non era più in grado di assolvere le sue funzioni difensive.

 

Quattro posti d’osservazione in cupola corazzata girevole ( due a fianco del camminamento coperto e collegati con lo stesso e altri due nel blocco A ).

Il forte disponeva inoltre di 6 riflettori ( con diametro di 21 cm. nel blocco B, da 35 cm. a monte del blocco A e una postazione su rotaie per quello da 90 cm. prima del bastione circolare ).

La guarnigione era composta da 21 ufficiali e 567 uomini compresi i sottufficiali.

 

 

Come si arriva al Forte

Procedendo lungo la statale Pontebbana in direzione Tarvisio, si oltrepassa il paese di Malborghetto, e subito dopo la galleria Forte, si parcheggia sulla sinistra.

Da qui già si può vedere parte dell’opera e tramite una stradina si accede in pochi minuti al cortile del blocco B.

 

Il monumento eretto verso la metà del 1800, è dedicato a Friedrich Hensel e ai difensori del forte, che inutilmente, cercarono di bloccare l’avanzata delle truppe francesi guidate dal vicerè Eugenio Beauharnais tra il 15 e il 17 maggio del 1809. Il monumento,è costituito da un’imponente piramide in marmo con applicata una iscrizione commemorativa e da uno zoccolo in cemento, sul quale si trova un leone in lega metallica. Il leone, adagiato su un fascio littorio ed uno scudo, ha il fianco trafitto da una punta di lancia. sulla collina che sovvrasta il monumento, sono ancora visibili le rovine del forte costruito alla fine del ‘800, distrutto dai bombardamenti dell’esercito italiano durante la 1ª guerra mondiale.
 

Friedrich Hensel

 capitano del Genio militare nell'esercito imperiale austriaco, fu colui che costruì il forte di Malborghetto, ne comandò le truppe e vi morì eroicamente combattendo contro le truppe napoleoniche nel 1809.

L'Arciduca Giovanni d'Austria, generale del Genio e del sistema di fortificazioni, nel 1808 decise la costruzione di un forte a Malborghetto in Val Canale e nominò il ventisettenne ingegnere capitano Friedrich Hensel direttore dei lavori. La Val Canale e il passo del Predil erano punti chiave al confine meridionale dell'Impero e da lì partì l'Arciduca contro le truppe francesi attestate sull'Isonzo.

Durante l'inverno 1808-1809 i lavori furono interrotti finché in seguito alla battaglia di Eggmühl la situazione strategica cambiò drasticamente e si rese necessaria la ritirata dell'esercito meridionale verso l'Austria interna. La fortezza divenne così estremamente importante nella difesa dell'Impero.

Hensel, che era a Malborghetto dall'11 maggio 1809, fece il possibile per far avanzare i lavori e ne fu nominato comandante dall'Arciduca Giovanni. Le truppe francesi, 15000 uomini agli ordini del Viceré Eugenio di Beauharnais, tentarono invano per tre giorni, dal 14 al 17 maggio, di passare, impediti dalla strenua difesa dei 390 austriaci dotati di 10 fra obici e cannoni. Infine, nonostante le enormi perdite francesi (1300 uomini il solo 17 maggio) la piccola guarnigione fu sopraffatta, con la perdita di 350 uomini, tra cui il comandante Hensel e altri quattro ufficiali.

Il giorno successivo cadde al passo Predil il camerata di Hensel, capitano ingegnere Johann Hermann von Hermannsdorf.

Anni dopo l'Imperatore Ferdinando I dedicò ai due giovani eroi un monumento, oggi curato dal governo italiano, poiché grazie alla loro eroica resistenza fu possibile la vittoria di Aspern.

Nel 1866 il forte di Malborghetto fu intitolato al capitano Hensel.

Nel 1911 una strada di Vienna, la Malborgethgasse, fu così denominata in ricordo della battaglia.

 
Il 17 maggio del 1809 le truppe francesi avevano ragione della resistenza della guarnigione del forte di Malborghetto 
 
   

Foto dell'intero complesso    Pianta del complesso    Vista del forte    Particolare della parte medio-alta del forte    Immagine degli obici su cupola del Blocco A